LA FRAZIONE DEL BORGO SAN LORENZO (di Aldo
Rocchetti)
Posta sulla sommità di una collina morenica situata prima della pianura,
la frazione di San Lorenzo è fra le più importanti di Mongrando: infatti
molti storici ritengono che qui anticamente fosse sorto un castrum
romano, il luogo dei “grandi”, cioè delle persone importanti che diedero
origine al nome Mons-Grandium. L'ipotesi è plausibile, anche per la
struttura delle sue vie interne, che si
intersecano perpendicolarmente fra di loro.
E' probabile che dopo la fase romana il luogo avesse perso importanza a
favore dell'adiacente collina di Santa Maria, dove un “castello”
dominava sul territorio.
Nel 1254 fu scelto dai Vercellesi per l'erezione di un “Borgo Franco”,
una struttura fortificata che, assieme ad altre lungo la Serra,
permetteva di creare una difesa contro gli eporediesi ed i marchesi del
Monferrato. La popolazione delle frazioni attorno era incentivata a
spostarsi nella nuovo villaggio grazie anche all'esenzione dalle tasse
per 20 e più anni.
Fu così che il Borgo crebbe e si sviluppò: presentava una bella torre
porta d'accesso, delle mura fortificate tutt'attorno, il municipio, una
piazza coperta ed un pozzo pubblico; ancora oggi una roggia lo
attraversa in tutta la sua lunghezza. Divenne la sede del potere civile
e religioso di Mongrando per molti secoli. Le principali famiglie del
Borgo erano Ghibelline, ma nel 1283 gli Avogadro, guelfi, riuscirono ad
impadronirsi del villaggio; con il trattato del 26 ottobre 1285 il Borgo
cadeva sotto le mani del Vescovo di Vercelli.
Attorno all'anno mille erano sorte a Mongrando quattro parrocchie,
quella di Santa Maria di Castelvecchio, quella di San Michele di Plesso,
quella di San Pancrazio e quella di San Lorenzo: con la creazione del
Borgo, la parrocchia di San Lorenzo divenne la più importante e le altre
pian piano vennero inglobate e sparirono. San Lorenzo rimase così
l'unica parrocchia fino al 1609, quando venne istituita la parrocchia di
Curanuova; nel 1737 nacque quella di Ceresane.
Quando l'originaria chiesa di San Lorenzo a navata unica divenne troppo
piccola per le esigenze sempre crescenti della popolazione, venne
ampliata con l'aggiunta di una seconda navata: la chiesa nel XVI secolo
aveva sei altari e un piccolo campanile.
La zona è molto esposta ai fulmini, tanto che nel 1643 una saetta uccise
tre persone nel campanile e lo danneggiò gravemente. Così nel 1653 il
campanile pericolante fu abbattuto per far posto all'attuale. Quello
nuovo ancora più alto era anch'esso soggetto ai fulmini e nel 1710 una
saetta uccise il campanaro. (L'invenzione del parafulmine da parte di
Benjamin Franklin è del 1752).
La chiesa fu invece demolita, non senza polemiche, nel 1700 per
costruire quella attuale, con colonne in pietra che dividono
tre ampie navate.
Penso che si possa vedere un'immagine sommaria della vecchia chiesa
nell'affresco dedicato a Mongrando presente nel palazzo Lamarmora del
Piazzo, che raffigura il Borgo con la chiesa e, in pianura, due centri
abitati divisi da un torrente, Ceresane e Curanuova.
La chiesa attuale presenta una finta cupola con un affresco di Giovanni
Battista Greggio di Miagliano raffigurante la gloria di San Lorenzo,
Sant'Agostino, San Michele, San Rocco e la Santissima Trinità. I santi
raffigurati sono quindi i patroni delle altre chiese di Mongrando, messi
qui tutti inseme in pace e buona armonia, non come gli abitanti delle
varie frazioni che litigarono molto per diventare parrocchie
indipendenti.
Il cimitero rimase adiacente alla chiesa fino al 1912, quando venne
costruito quello attuale.
L'interessante oratorio di Sant'Agostino del 1614, che sorge davanti
alla chiesa parrocchiale, era sede della Compagnia dei Disciplinati: vi
sono ancora conservati gli indumenti della confraternita.
Bibliografia:
“Il Borgo
San Lorenzo” di Armando Catto, da “Il Giustino”Gazzettino di Mongrando -
“Storia
della Chiesa Biellese – La Pieve di Biella – Volume VIII” di Delmo
Lebole - Tip. Unione Biellese
- 1992
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