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Le Masche dai “Pé d’oca”

Tratto  da “Leggende d'Oro Europee” di Aldo Rocchetti

(in corso di stampa)

Raccontato da Flora Rocchetti, disegni di Laura Rocchetti 

Un giorno di tanti tanti anni fa, in un villaggio chiamato Mongrando, si presentarono delle straniere di strano aspetto: fanciulle alte e bellissime, con gli occhi azzurri e i capelli di un biondo splendente, avvolte da lunghi abiti eleganti. In poco tempo le nuove arrivate, che erano gentili, diventarono amiche della gente del posto. Erano anche in grado di far bene qualunque cosa: se seminavano, i campi producevano più grano; se mungevano, le mucche producevano latte più gustoso e abbondante; se allevavano galline, queste facevano con entusiasmo il doppio delle uova, e così via…

Man mano che il tempo passava, le straniere svelavano i loro segreti agli abitanti della Valle.

Il più importante che custodivano era come trovare oro nei fiumi e  sotto alle montagne: chissà quando lo avrebbero rivelato... I Mongrandesi non aspettavano altro!

Gli uomini del posto erano incantati dalla bellezza e dalle abilità delle straniere,  tanto che molti si erano innamorati. “Non è più accettabile questa situazione!” mormoravano le Mongrandesi,” Che   smorfiose...”; “Ci vogliono portare via i nostri uomini!”; “Ma chi si credono...”; “Aspettate! Statemi a sentire...Forse ho la soluzione!” Una delle donne, radunate tutte le compagne, iniziò a sussurrare i suoi sospetti: “ Quelle lì fanno tutto troppo bene! Secondo me...” e qui abbassò ancora di più la voce, facendo avvicinare le amiche, curiosissime “ Secondo me sono... delle Masche! Sì, delle streghe, che ci ingannano tutti coi loro incantesimi... Dobbiamo solo smascherarle, e tutto si risolverà!”

Le donne da sempre la sanno lunga, e quindi nessuno si stupisca del fatto che sapessero che le masche si riconoscono dai... piedi! Sì, proprio dai piedi, perché i piedi delle masche sono... puzzolenti? No, sbagliato! Enormi o minuscoli? No, neanche... i piedi delle masche sono PALMATI! Proprio così, palmati, come quelli delle oche!

Ecco allora tutte le mogli e fidanzate organizzarsi per smascherare le masche.

Organizzarono una grande festa per l'arrivo della primavera.

Quel giorno le masche, invitate, come le donne avevano previsto, dagli uomini del villaggio, arrivarono alla festa e si unirono ai canti, ai balli e alle risate. Proprio sul più bello i bambini del posto, d'accordo con le madri, buttarono nel canale che correva lungo il paese un'enorme quantità di sassi, fino a costruire una robusta diga, L'acqua salì di livello e, come previsto dall'astuto piano, allagò la piazza dove si stava svolgendo la festa.

Le masche, d'istinto, per non bagnare i lunghi e preziosi vestiti, sollevarono la gonna fin sopra alle caviglie, scoprendo così i piedi d'oca. Appena ebbero visto quegli strani e buffi piedi, tutti gli uomini scoppiarono a ridere, mentre le donne le prendevano in giro: “Guarda le papere!”; “Qua, qua, qua!”; “Sono proprio oche!”

Le masche si offesero tantissimo e se ne andarono, ma gettarono sugli abitanti del villaggio la peggior maledizione che venne loro in mente: “Camminerete per sempre sull’oro, ma non lo troverete mai! Mai!!!”.

Da quel momento non si trovò più neppure un grammo d'oro nella vicina miniera della Bessa, ed è per questo che  ancora oggi  sui torrenti locali bisogna faticare tanto, scavare e setacciare per lunghe ore, per ricavare qualche misera pagliuzza.

Le masche lasciarono quindi Mongrando.

Si sa che poi andarono nei vicini villaggi di Netro e di Muzzano, dove altre storie si raccontano sul loro conto, e che infine si ritirarono sulle montagne: da allora nessuno ha più saputo nulla delle masche dai piedi d’oca.