LA FRAZIONE CERESANE
di Aldo Rocchetti
L'abitato di Ceresane, posto in piano a ridosso delle ultime colline
moreniche, si sviluppò a partire dal XVII secolo.
Gli edifici presenti nella zona in tempi più antichi, di cui rimangono
resti medioevali inglobati in alcune case, erano pochi e, probabilmente,
avevano una destinazione agricola; infatti nel medioevo e nelle epoche
precedenti si prediligevano per l'edificazione luoghi più facilmente
difendibili, come le vicine colline di San Lorenzo e di Santa Maria,
dove sorgeva anche un castello.
Il centro
amministrativo e religioso era situato nel Borgo fortificato di San
Lorenzo.
Nel tempo in
cui si svilupparono le frazioni di Ceresane e Oltre l'acqua (Curanuova),
situate in pianura, la situazione politica era divenuta più stabile, e
le mura medioevali non potevano più difendere la popolazione contro
nuove armi come i cannoni: la gente sceglieva un po' dovunque, anche a
Biella, di abbandonare i siti fortificati e arroccati per scendere nelle
pianure, dove passavano le vie di comunicazione principali, rendendo
agevole il commercio, e si potevano realizzare opifici produttivi
utilizzando la forza dell'acqua attraverso l'ingegnoso sistema delle
rogge.
Nel XVIII°
secolo la comunità di Ceresane, con una popolazione di 800, abitanti
aveva ormai raggiunto un certo benessere e cercava una sua identità e
indipendenza.
Il primo
atto in questa direzione fu la richiesta nel 1732 al vescovo di
Vercelli, alla cui diocesi apparteneva Mongrando, di erigere una propria
parrocchia, staccandosi da quella di San Lorenzo. I seguito al placet
del vescovo, e con il permesso di Carlo Emanuele III di Savoia, tutti i
capi famiglia di Ceresane decisero una serie di donazioni di prati,
boschi e campi coltivabili per creare un Beneficio per la nuova
parrocchia. Si impegnarono inoltre a trovare una casa per il futuro
parroco.
In cambio si
riservarono il diritto di eleggere e nominare i nuovi parroci in
perpetuo.
Il 17 agosto
1737 furono emanati da Vercelli gli ordini di smembramento della vecchia
parrocchia e di erezione della nuova, dedicata a San Rocco.
La
popolazione di San Lorenzo, che era contraria alla separazione, protestò
vivamente: ne seguirono liti che spesso finivano in sassaiole. Le
proteste divennero iniziative legali e durarono fino al 1744. quando
venne letta la sentenza a favore degli abitanti di Ceresane.
Intanto, nel
dicembre del 1738, era stato eletto il primo parroco, Marino Debernardi
di Zubiena.
Il piccolo
oratorio esistente non era adatto alle necessità della nuova parrocchia,
così si decise quindi di ampliarlo, venne demolita l'abside della
cappella e si costruirono un presbiterio ed un coro molto più alti, che
furono completati nel 1737. I lavori non andarono oltre, così, come si
vede ancora oggi, la parte retrostante della chiesa è sproporzionata al
resto. Nei secoli successivi si realizzarono numerosi progetti di
l'ampliamento, che per problemi economici rimasero solo sulla carta.
Solo il campanile venne rifatto, nel 1938, sul lato opposto della
chiesa, in quanto quello esistente era pericolante.
All'interno
possiamo ancor oggi vedere uno stupendo organo del XVII secolo
(recentemente restaurato dal Lions Club "Valli Biellesi" su iniziativa
del dr. Piero Cremona)
proveniente dal soppresso convento di San Domenico al Piazzo di Biella.
Le sue ante si trovano ai lati dell'altare e sono opera di Mario Zuccaro.
I dipinti del soffitto sono invece opera di A. Capellaro.
Con il
passar dei secoli il cantone di Ceresane divenne sempre più importante,
così si decise di costruirvi un nuovo municipio.
L'edificio,
che fu poi ampliato, conteneva anche le scuole ed un teatro.
Nel 1979 le
scuole medie si spostarono nell'edificio attuale, anche se per qualche
anno fu ancora utilizzato il teatro che era stato trasformato in
palestra.
I nuovi
lavori degli anni novanta trasformarono radicalmente l'interno
dell'edificio, con lo spostamento di scale interne e una ridefinizione
dei locali: la biblioteca si trasferì nell'edificio, la palestra divenne
una sala conferenze e l'appartamento del custode l'ufficio dei vigili.
Anche la
piazza antistante al municipio fu modificata, per proteggere l'entrata
da una strada pericolosa che passava proprio davanti all'edificio.
Ceresane ha subito visibili trasformazioni anche negli ultimi 50 anni:
molti negozi sono stati chiusi, ne sono sorti di nuovi, altri come la
banca Sella si sono spostati. I nuovi edifici che hanno sostituito i
vecchi presentano portici lungo la strada principale che non erano una
caratteristica di Ceresane, sono spariti luoghi come la fabbrica del
ghiaccio, la centrale elettrica, i bagni pubblici, la stazione del tram
e le balere.
Ceresane,
nonostante la crisi di tutti i piccoli comuni e la perdita di molti
negozi a favore di supermercati sempre più grandi, è oggi un centro
ancora vitale, che ha la capacità di adattarsi in continuazione alle
necessità del momento.
Altri
edifici di Ceresane su cui si possono trovare informazioni in questo
sito sono l'Asilo Favre e L'Ecomuseo sulla lavorazione del Ferro Fucina
Morino.
Bibliografia
specifica: Carlangelo Cremona, “Cronistoria della Parrocchia di San
Rocco” in “1737-1987 duecentocinquantanni di Vita Nostra” Tipografia
Piumatti, Magnano 1987
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